
Cristina Balestreri è la fondatrice e la stilista di PepiTango. Musicista classica, Designer di Moda e Ballerina di Tango, crea già nel 2001 il brand PepiStudio, dedicato al ricamo a mano fiorentino. In seguito svilupperà l’esclusivo marchio PepiTango per diffondere la prima linea italiana di vestiti femminili interamente dedicata al tango argentino.
Cristina si racconta così..
Sono arrivata a creare abiti da tango dopo varie esperienze di vita che mi hanno arricchito nel gusto.
Nata a Firenze, città ricchissima di arte, da sempre ho amato il nostro artigianato e apprezzato l’arte in tutte le sue forme.
La prima esperienza, la più importante, è stata quella come musicista: per 20 anni ho studiato a Firenze, Milano e Salisburgo.
Nel 2001 ho aperto la ditta Pepistudio, dopo 4 anni di studio e ricerca dei ricami a mano e modellistica presso la scuola dell’associazione ACAI che all’epoca organizzava splendidi corsi con le migliori “Maestre” di ricamo a mano a Firenze e in Toscana. Avendo avuto l’opportunità di riordinare la Collezione Suardi al Museo del Tessuto di Prato, ho anche avuto accesso ai disegni di ricami dal ‘500 all ‘800.
Da qui è scaturita la mia passione per l’Alto artigianato Artistico fiorentino e la confezione e rifinitura a mano di capi in seta completamente confezionati e ricamati a mano e l’apertura della mia ditta artigiana.
La musica del Tango, che da sempre ho adorato, è cresciuta insieme al mio immaginario nutrito dei racconti di mia nonna che scappava di casa a Mantova, insieme alle sorelle, per andare a ballare il tango durante la guerra. I suoi racconti hanno stimolato in me fin da piccola un’immagine del tango “clandestino” ed elegante.
Poi ho “ incontrato” di persona il ballo e me ne sono innamorata. Da li è iniziata la mia storia d’amore, non solo per la musica che già adoravo, ma per il ballo e tutto ciò che comporta. Il tango è sì passione, ma fondamentalmente per me è anche la possibilità di equilibrio e di armonizzazione fra le energie maschili e femminili. La donna nel tango riprende a essere “ femminile” e anche se dipendente dalla prima volontà dell’uomo, non è succube, ma protagonista. I ruoli maschile e femminile si devono amalgamare come dovrebbe essere nella vita. A ognuno un ruolo necessario all’altro per “esistere”. L’uomo da solo non può ballare e viceversa.
Quindi l’ispirazione è dapprima scaturita dalla passione per la musica del tango, ma subito dopo dallo stimolo della parte femminile in questo ballo. Ho creato l’abito da tango per sottolineare non solo la femminilità della donna, ma i suoi movimenti e il suo corpo che, da ballerina, devono essere messi in evidenza.
La schiena in risalto, gli spacchi per i movimenti con particolare attenzione ai tacchi che non devono “prendere il tessuto sul dietro di una gonna”,
La donna deve essere sì femminile, ma mai volgare. Deve essere sensuale, ma mai volgare. Deve essere comoda (come nell’abbraccio dell’uomo) ma elegante.